Batteri producono energia elettrica in una “casa” stampata in 3D

Cambrdige - Stampa 3D - Batteri

I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno utilizzato la stampa 3D per creare minuscoli alloggi in cui i batteri producono elettroni che potrebbero essere impiegati per alimentare piccoli dispositivi elettronici.

Interessante studio di un team di ricercatori dell’Università di Cambridge guidato da Jenny Zhang, pubblicato sul numero di marzo di Nature Materials. I ricercatori hanno utilizzato la stampa 3D per creare griglie tridimensionali di elevata altezza, una sorta di nano-grattacieli, che possono essere usate come alloggi per i batteri, riuscendo ad estrarre gli elettroni di scarto prodotti dalla loro attività. Producendo dunque l’energia sufficiente ad alimentare piccoli dispositivi grazie sostanzialmente all’acqua e al sole.

Cambrdige - Stampa 3D - Batteri
Credit foto: Gabriella Bocchetti, Univesità di Cambridge.

Non è la prima volta che gli scienziati sono riusciti ad estrarre gli elettroni da questo processo, ma le strutture stampate in 3D a Cambridge si sono rivelate così efficienti che il numero di elettroni ricavati è di un ordine di grandezza superiore. Secondo lo studio, l’approccio del team di Cambridge ha raggiunto un’efficienza di conversione in grado di superare molti dei modi attuali per la produzione di bioenergia. In futuro, secondo gli scienziati guidati da Jenny Zhang, le fonti “bioibride” di energia solare potrebbero rappresentare una componente importante nel mix energetico a zero emissioni di carbonio.

Le attuali tecnologie rinnovabili infatti, come le celle solari a base di silicio e i biocarburanti, vincono ovviamente la gara con i combustibili fossili in termini di emissioni di carbonio, ma hanno limiti legati alla dipendenza dall’estrazione mineraria, alle difficoltà legate al riciclaggio e alla dipendenza dall’agricoltura.

Per chi volesse leggere lo studio completo, abbiamo notato che è disponibile in rete e scaricabile liberamente a questo indirizzo.

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