Meccanica italiana, i dati sull’export del 2020

Meccanica italiana
La pandemia del 2020 non poteva che generare una forte battuta d'arresto per le esportazioni della meccanica italiana rappresentata da Anima Confindustria.

Forte battuta d’arresto per le esportazioni della meccanica italiana rappresentata da Anima Confindustria. Crollano gli Stati Uniti. Tra le prime destinazioni, in crescita solamente le esportazioni verso la Cina.

La pandemia del 2020 non poteva che generare una forte battuta d’arresto per le esportazioni della meccanica italiana rappresentata da Anima Confindustria. I dati dell’Ufficio Studi Anima rilevano una perdita totale di -11,4%,  con esportazioni in tutto il mondo per un valore di 27,15 miliardi di euro. Nel 2019 la meccanica italiana aveva superato i 30 miliardi di esportazioni.

L’export rappresenta oltre il 50% del fatturato delle nostre aziende – commenta il presidente di Anima Confindustria, Marco Nocivelli – la situazione che si è venuta a creare nel 2020 ha fortemente limitato i viaggi e gli scambi commerciali, con un impatto negativo su tutta la meccanica italiana. Considerato il lockdown particolarmente rigido dell’Italia, che per 2 mesi ha costretto praticamente tutte le aziende del comparto a bloccare la produzione, la meccanica italiana ha tenuto bene, la perdita di quote verso l’estero poteva essere maggiore. Abbiamo dimostrato di essere un settore solido e resiliente, che produce tecnologie di qualità apprezzate in tutto il mondo“.

Il crollo verso gli Stati Uniti della meccanica italiana

Tra le destinazioni principali, il crollo maggiore si è avvertito verso gli Stati Uniti, che nel 2020 registrano 2,64 miliardi di importazioni dall’Italia con un calo di -17,9%, scivolando così al secondo posto tra le mete preferite dei prodotti italiani. Al primo posto si piazza la Germania, dove l’export italiano registra un valore di 2,69 miliardi (-8,4% rispetto al 2019).

In calo anche Francia (-8,1%) e Regno Unito (-11,4%), l’unico paese che ha fatto registrare il segno più per i prodotti italiani è stata la Cina: 1,22 miliardi di euro e +11,3% rispetto al 2019.

Come afferma Marco Nocivelli, “il balzo è avvenuto soprattutto nel secondo semestre, quando la Cina si era completamente ripresa dalla crisi sanitaria e in Italia le attività avevano ripreso a lavorare. Dobbiamo inoltre considerare la maggiore vicinanza tra i due paesi che negli ultimi anni ha portato a un’intensificazione degli scambi commerciali, dovuto anche alla firma del Memorandum of Understanding nel 2019“.

Tengono Russia ed Emirati Arabi Uniti

Scende sotto il miliardo di euro l’export verso la Spagna (-20,5%), tengono bene Russia (809 milioni, -1,6%) e Emirati Arabi Uniti (-0,5%). Crolla l’export in Corea del Sud di oltre -40%, con un valore delle esportazioni che si attesta intorno ai 298 milioni di euro nel 2020.

Le iniziative realizzate dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – prosegue Nocivelli – dedicate alla “promozione integrata” del made in Italy manifatturiero che coinvolgono anche Anima, sono sicuramente iniziative positive. Partono da Stati Uniti e Cina, due grandi mercati per noi, ma certamente sono solo la punta dell’iceberg di ciò che ci serve. C’è molto lavoro da fare. Noi non abbiamo remore nel rimboccarci le maniche, ci aspettiamo questo anche e soprattutto dalle istituzioni in questo momento in cui il rilancio del nostro Paese deve necessariamente partire dalle eccellenze. La meccanica italiana – conclude Nocivelli – deve essere promossa come il “nuovo” Made in Italy se vogliamo investire per una crescita solida e duratura del nostro Paese dopo la pandemia”.

 

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