Questo sistema di propulsione ad idrogetto promette di rivoluzionare la navigazione grazie alla sua silenziosità, sostenibilità e prestazioni superiori, trasformando il modo in cui si naviga nella laguna.
di Lisa Borreani
L’inquinamento generato dal traffico acqueo rappresenta una delle principali minacce per la Laguna di Venezia. Rumore, vibrazioni e moto ondoso danneggiano sia l’ecosistema che il patrimonio storico della città. Per rispondere a questa sfida, un gruppo di ricercatori delle Università di Padova e Ca’ Foscari di Venezia ha sviluppato un idrogetto fuoribordo innovativo. Si muove senza rumore, senza produrre onde, ed è pronto a rivoluzionare il trasporto nella Laguna di Venezia.
È il sistema di propulsione a idrogetto fuoribordo IMPRONTA-0, Innovazione della Mobilità lagunare tramite PROpulsione Navale a Tecnologia Avanzata impatto-0.

L’idrogetto fuoribordo IMPRONTA-0
Questo innovativo dispositivo promette di trasformare la navigazione acquea grazie alla sua efficienza, sostenibilità ambientale e adattabilità tecnologica. La laguna veneziana, celebre per la sua bellezza e fragilità, è da tempo al centro di studi volti a mitigare gli impatti negativi del traffico acqueo. L’idrogetto fuoribordo rappresenta una risposta concreta a queste sfide, offrendo una soluzione avanzata e rispettosa dell’ambiente.

“Oltre alla straordinaria innovazione tecnologica e ingegneristica, abbiamo studiato la fattibilità del reale utilizzo di questo sistema di propulsione a Venezia“, spiega Raffaele Pesenti, professore della Venice School of Management di Ca’ Foscari e membro del centro di ricerca Cami, dedicato proprio alle innovazioni nella mobilità. “Inserire questa innovazione nel contesto lagunare richiede un’azione specifica di analisi dell’adattamento tecnologico e dell’impatto economico. Abbiamo quindi indagato la migliore configurazione tecnica in funzione dei diversi usi cercando di capire quali investimenti, quali politiche a supporto e servizi siano necessari, come ad esempio una rete di ricarica per le barche. Tutto questo considerando i grandi benefici in termini di abbattimento dell’inquinamento acustico, delle emissioni inquinanti e del moto ondoso”. Sul tema del futuro della navigazione, Ca’ Foscari ha anche attivato con l’Autorità Portuale un Centro Studi su Economia e Management della Portualità.
Principio di funzionamento e caratteristiche tecniche

Il principio di funzionamento dell’idrogetto si basa su una tecnologia avanzata di propulsione che utilizza l’acqua come mezzo per generare spinta, eliminando l’uso delle tradizionali eliche. Questo sistema sfrutta una girante interna, alimentata da un motore elettrico o ibrido, per aspirare l’acqua attraverso una presa situata nella parte inferiore del dispositivo. Una volta aspirata, l’acqua viene convogliata in una camera di compressione dove subisce un’accelerazione controllata. Questo processo è fondamentale per garantire un flusso uniforme e stabile, minimizzando le turbolenze e ottimizzando l’efficienza energetica.
La caratteristica distintiva dell’idrogetto è l’espulsione dell’acqua attraverso un ugello progettato per massimizzare la spinta propulsiva. Questo ugello, grazie alla sua forma ottimizzata, consente di dirigere il getto d’acqua con precisione, migliorando la manovrabilità del mezzo. La spinta risultante è generata dalla reazione al movimento dell’acqua espulsa, secondo il principio di azione e reazione descritto dalle leggi di Newton.
I vantaggi tecnici dell’idrogetto

A differenza delle eliche tradizionali, l’idrogetto non ha parti esposte che possano provocare danni agli ecosistemi acquatici o rappresentare un rischio per la sicurezza. Questo lo rende particolarmente adatto per l’utilizzo in aree sensibili come la Laguna di Venezia. Inoltre, la riduzione drastica del rumore è resa possibile dalla progettazione interna del sistema, che limita le vibrazioni e le emissioni acustiche.
Un ulteriore vantaggio tecnico è rappresentato dalla modularità del sistema: l’idrogetto può essere facilmente adattato a imbarcazioni di diverse dimensioni e configurazioni. La possibilità di integrare motori elettrici o ibridi non solo migliora l’efficienza energetica, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale complessivo. La scelta dei materiali per la costruzione del dispositivo è stata orientata verso leghe leggere e resistenti alla corrosione, garantendo una lunga durata operativa e facilitando la manutenzione.
L’aspetto aerodinamico è un altro elemento chiave del design dell’idrogetto. La sua forma, simile a un siluro, minimizza la resistenza idrodinamica, permettendo un utilizzo più efficiente dell’energia fornita dal motore. Questo design avanzato non solo migliora le prestazioni, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto visivo e ambientale, mantenendo la coerenza estetica con il paesaggio lagunare.
La collaborazione con Sealence

Il progetto beneficia inoltre della collaborazione con Sealence, azienda leader nello sviluppo di tecnologie per la propulsione sostenibile. Sealence ha messo a disposizione il suo sistema DeepSpeed, una tecnologia d’avanguardia che integra propulsori elettrici ad alte prestazioni con l’idrogetto, potenziando ulteriormente l’efficienza e la silenziosità del sistema.
Grazie a queste caratteristiche tecniche, l’idrogetto rappresenta un’alternativa rivoluzionaria e sostenibile ai sistemi di propulsione tradizionali, promettendo di trasformare il modo in cui vengono concepite e gestite le vie d’acqua.
Ernesto Benini (Università di Padova) responsabile scientifico del progetto e ideatore del propulsore IMPRONTA-0, spiega così i vantaggi di questa innovazione: “Rispetto alle comuni eliche, l’architettura del sistema lo rende estremamente silenzioso ed esente da fastidiose vibrazioni. Il sistema inoltre nasce per essere accoppiato con motorizzazioni elettriche e ibride, necessarie per una navigazione pulita e a ridotto impatto ambientale”. “A differenza dei convenzionali idrogetti, questo propulsore presenta una conformazione interamente fuoribordo, di conseguenza può essere installato facilmente sulle imbarcazioni che operano nella laguna veneziana senza dover apportare modifiche agli scafi. La grande spinta caratteristica della propulsione ad idrogetto, unita allo spunto del motore elettrico conferiscono a questo sistema una reattività e una capacità di manovra formidabili, sin dai primi giri del motore; l’ideale per navigare nei trafficati canali della laguna.”
Un impatto tangibile sulla Laguna di Venezia
La dimostrazione pratica di venerdì ha confermato le potenzialità del progetto: una barca dotata di idrogetto fuoribordo, equipaggiata con la tecnologia DeepSpeed sviluppata da Sealence, è rimasta ormeggiata per alcune ore sul Canal Grande senza provocare alcun moto ondoso. Questo test ha dimostrato l’efficacia del sistema nel ridurre l’impatto ambientale e garantire una navigazione più sostenibile. Questa caratteristica è fondamentale per proteggere le delicate strutture delle fondamenta veneziane e ridurre l’erosione delle rive, uno dei problemi più urgenti della città. Oltre alla salvaguardia ambientale, il sistema offre anche un’esperienza di navigazione più silenziosa e confortevole, migliorando la qualità della vita per residenti e turisti.
L’implementazione di IMPRONTA-0 nella Laguna di Venezia mira a mitigare problemi ambientali critici, come l‘inquinamento acustico, le emissioni nocive e il moto ondoso, che minacciano l’ecosistema lagunare e le strutture architettoniche della città. La riduzione del moto ondoso è particolarmente importante per preservare le fondamenta degli edifici storici e prevenire l’erosione delle rive. Il supporto di partner istituzionali e industriali, tra cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, il Gruppo Veritas e il Comune di Venezia, è stato fondamentale per adattare la tecnologia alle sfide uniche della laguna. La collaborazione attiva con le comunità locali e le aziende operanti nella laguna garantisce che l’idrogetto soddisfi le esigenze specifiche del contesto veneziano.
Prospettive future e diffusione tecnologica
L’idrogetto fuoribordo rappresenta un passo avanti verso un modello di trasporto più sostenibile, non solo per Venezia, ma per tutte le città che si affacciano su laghi, fiumi e lagune. La possibilità di integrare motori elettrici o ibridi rende questa tecnologia particolarmente interessante nell’ambito della transizione ecologica. I prossimi passi prevedono la realizzazione di una flotta di mezzi equipaggiati con questa tecnologia e la sua sperimentazione su larga scala. L’introduzione di IMPRONTA-0 rappresenta un passo significativo verso una mobilità lagunare più sostenibile ed efficiente.
La tecnologia potrebbe essere estesa ad altre città con sistemi di trasporto acqueo simili, contribuendo a una riduzione globale dell’impatto ambientale della navigazione. La collaborazione tra istituzioni accademiche, enti pubblici e aziende private evidenzia l’importanza di un approccio integrato per affrontare le sfide ambientali e promuovere l’innovazione tecnologica nel rispetto degli ecosistemi locali. In conclusione, l’idrogetto fuoribordo IMPRONTA-0 offre una soluzione promettente per il futuro della navigazione nelle aree sensibili come la Laguna di Venezia, combinando efficienza, sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Grazie alla sinergia tra ricerca, innovazione e rispetto per l’ambiente, l’idrogetto fuoribordo potrebbe presto diventare il simbolo di un nuovo modo di vivere le vie d’acqua, conciliando mobilità e sostenibilità.
- Silenziosità: Riduzione di rumore e vibrazioni rispetto alle eliche tradizionali, contribuendo all’abbattimento dell’inquinamento acustico.
- Sostenibilità: Compatibilità con motorizzazioni elettriche e ibride, favorendo la transizione ecologica.
- Prestazioni: Elevata spinta anche a basse velocità, ottima manovrabilità e assenza di ritardi nell’erogazione della spinta.
- Facilità di installazione: Può essere facilmente installato su imbarcazioni esistenti con minime modifiche.
- Sicurezza: L’assenza di parti rotanti esposte riduce i rischi per l’ecosistema e gli operatori.
- Personalizzazione: La configurazione del propulsore è adattabile alle esigenze specifiche degli utenti.