La progettazione immersiva

Progettazione immersiva

Negli ultimi anni, la progettazione immersiva e la realtà aumentata stanno rivoluzionando il modo in cui vengono concepiti, sviluppati e testati i prodotti nei settori dell’ingegneria. Grazie a queste tecnologie, progettisti e ingegneri possono interagire con i modelli digitali in ambienti tridimensionali, migliorando la comprensione del prodotto e ottimizzando il processo decisionale.

di Marco Rossoni

La progettazione immersiva si basa su ambienti virtuali interattivi in cui gli utenti possono visualizzare e manipolare i prodotti in tempo reale, simulando condizioni realistiche prima della produzione fisica. Questo approccio permette di migliorare la valutazione estetica, ergonomica e funzionale dei progetti, riducendo il numero di prototipi fisici necessari e accelerando il ciclo di sviluppo. Parallelamente, la realtà aumentata consente di sovrapporre informazioni digitali a elementi fisici, integrando modelli 3D con il mondo reale. Questa tecnologia è particolarmente utile per la revisione collaborativa dei progetti, per la manutenzione assistita e per il controllo qualità in fase di produzione.

L’adozione di queste soluzioni ha già dimostrato di apportare numerosi vantaggi, tra cui una maggiore efficienza nella progettazione, una riduzione degli errori e un miglioramento dell’interazione tra i diversi attori coinvolti nel processo produttivo. Tuttavia, l’integrazione di strumenti immersivi nei flussi di lavoro industriali pone anche delle sfide, come la necessità di nuove competenze e l’investimento in infrastrutture adeguate.

Applicazioni industriali della progettazione immersiva

Tradizionalmente, la prototipazione di nuovi prodotti richiedeva la costruzione di modelli fisici, con costi elevati e lunghi tempi di produzione. Con l’impiego di ambienti immersivi, è possibile realizzare prototipi digitali interattivi, visualizzabili in scala reale e modificabili in tempo reale. Questo consente ai progettisti di valutare forme, proporzioni e materiali in un contesto realistico, senza dover attendere la produzione di un prototipo fisico.

Ad esempio, nel settore automobilistico, le case produttrici stanno sempre più utilizzando la realtà virtuale per testare le linee di design e gli interni dei veicoli prima di costruire i primi modelli fisici. Questo approccio consente di individuare eventuali problemi ergonomici e stilistici in una fase iniziale del processo di sviluppo. In effetti, uno degli aspetti più critici del disegno industriale è la percezione del prodotto da parte dell’utente finale. La realtà virtuale permette di simulare l’interazione dell’utente con il prodotto, analizzando aspetti come l’ergonomia, la maneggevolezza e l’usabilità in modo dinamico e immersivo.

Oltre al settore automobilistico, anche il design di elettrodomestici sta ampiamente adottando queste tecnologie. È possibile, ad esempio, testare la disposizione dei comandi di un forno o di una lavatrice all’interno di uno spazio virtuale, verificando se l’interfaccia utente è intuitiva e accessibile. Inoltre, grazie alla realtà aumentata, i designer possono sovrapporre versioni virtuali di nuovi prodotti all’ambiente reale, valutando la loro integrazione negli spazi esistenti senza la necessità di realizzare costosi mock-up fisici oppure sovrapponendo informazioni aggiuntive a prototipi grezzi (e.g. informazioni su texture e colori).

Collaborazione a distanza con revisione in tempo reale

Un altro vantaggio significativo della progettazione immersiva e digitale è la possibilità di collaborazione remota tra team distribuiti. Attraverso l’uso di visori VR e piattaforme collaborative, progettisti, ingegneri e clienti possono esaminare insieme un modello 3D, discutere modifiche e implementarle in tempo reale, indipendentemente dalla loro posizione geografica.

Questa metodologia è particolarmente utile per aziende con uffici di progettazione situati in diverse parti del mondo, poiché riduce la necessità di viaggi e accelera il processo decisionale. Un esempio concreto è rappresentato dalla possibilità di presentare modelli 3D di nuovi prodotti ai clienti direttamente in realtà virtuale, consentendo personalizzazioni immediate prima della produzione. Nel settore automobilistico, le case produttrici collaborano con fornitori di componenti situati in diverse parti del mondo. Utilizzando piattaforme di realtà virtuale, i progettisti possono esaminare assiemi complessi, come il cruscotto o il motore di un’auto, verificando l’integrazione tra i diversi componenti prima della produzione fisica.

Ancora, le aziende manifatturiere che implementano nuovi impianti produttivi possono sfruttare la realtà aumentata e virtuale per esaminare la configurazione delle linee di produzione prima della loro installazione fisica. Ad esempio, un team di ingegneri in Italia può collaborare con colleghi in Cina per simulare e ottimizzare il layout di un nuovo stabilimento, testando la disposizione dei macchinari e il flusso dei materiali prima di procedere con la costruzione.

Simulazione e testing di prodotti prima della produzione

La validazione delle prestazioni di un prodotto prima della produzione è un aspetto cruciale dell’ingegneria, poiché consente di ridurre i rischi di errore, abbattere i costi di prototipazione e ottimizzare le caratteristiche tecniche fin dalle prime fasi di sviluppo. Grazie alla progettazione immersiva, gli ingegneri possono eseguire simulazioni avanzate in ambienti virtuali per analizzare il comportamento strutturale, termico e fluidodinamico dei componenti senza la necessità di realizzare prototipi fisici.

Nel settore aerospaziale, la realtà virtuale viene impiegata per testare il comportamento dei materiali in condizioni operative estreme, come l’esposizione a velocità supersoniche o temperature elevate. Attraverso ambienti di progettazione immersiva, gli ingegneri possono valutare il flusso d’aria intorno alle ali di un velivolo, identificando turbolenze e fenomeni di resistenza aerodinamica che potrebbero compromettere le prestazioni. Questa tecnologia consente di iterare rapidamente sulle geometrie, migliorando l’efficienza del design prima di passare alla fase di test fisici in galleria del vento.

Nel campo dell’ingegneria meccanica, la visualizzazione immersiva offre un supporto fondamentale nella validazione dell’assemblaggio e nell’analisi delle interferenze tra componenti. I modelli CAD possono essere sostituiti ai/sovrapposti ai prototipi fisici tramite visori, permettendo agli ingegneri di verificare la corretta disposizione degli elementi, individuare incongruenze dimensionali e correggere eventuali errori prima di avviare la produzione. Questo approccio è particolarmente utile nella progettazione di macchinari complessi, dove anche piccole discrepanze possono influenzare il funzionamento dell’intero sistema.

Manutenzione assistita con realtà aumentata

Un’altra applicazione chiave dell’uso della progettazione immersiva nell’ingegneria è che, quest’ultima, è abilitante anche rispetto a temi come la manutenzione assistita, che consente agli operatori di accedere a informazioni dettagliate direttamente in loco senza dover consultare manuali cartacei o digitali separati.

Grazie alla realtà aumentata, i tecnici possono visualizzare sovrapposizioni digitali sui componenti reali, mostrando dettagli come schemi di cablaggio, percorsi dei fluidi o dati di funzionamento in tempo reale. Questa tecnologia è particolarmente utile nei settori dell’energia e dell’industria pesante, dove la manutenzione di impianti complessi richiede un’elevata precisione e conoscenza tecnica. Ad esempio, nelle centrali elettriche o negli impianti di produzione, i tecnici possono utilizzare visori per individuare rapidamente guasti nei macchinari, ricevere istruzioni passo-passo per la riparazione e persino collaborare a distanza con esperti tramite video in tempo reale. Inoltre, le aziende stanno sperimentando l’integrazione di queste tecnologie con l’intelligenza artificiale (generativa) per fornire suggerimenti sulla manutenzione, riducendo i tempi di inattività e ottimizzando la gestione delle risorse.

Sfide e ostacoli all’adozione della progettazione immersiva

Sebbene la progettazione immersiva e digitale porti ad indubbi vantaggi, l’adozione di tecnologie immersive richiede investimenti, anche significativi, in hardware (visori VR/AR, workstation ad alte prestazioni) e software dedicati. L’integrazione con gli attuali strumenti di progettazione e produzione comporta infatti sforzi aggiuntivi. Infatti, le aziende si affidano a software CAD e PDM consolidati per la gestione della progettazione. Integrare strumenti immersivi con questi sistemi può essere complesso, specialmente se le piattaforme non supportano standard aperti o richiedono adattamenti personalizzati. Ad esempio, per fruire di modelli 3D e altre informazioni attraverso realtà virtuale e aumentata sono necessarie conversioni specifiche dei file CAD, il che può causare perdita di dettagli o problemi di compatibilità.

Sebbene le tecnologie immersive offrano un’esperienza coinvolgente, possono presentare limitazioni ergonomiche. L’uso prolungato di visori VR può affaticare gli occhi e causare disorientamento, mentre la manipolazione di oggetti virtuali potrebbe non offrire la stessa precisione del lavoro su un monitor tradizionale. Nel caso della realtà aumentata, la qualità della sovrapposizione delle informazioni dipende dalla calibrazione e dalla precisione dei dispositivi utilizzati. Nei contesti industriali, fattori come illuminazione, riflessi o rumore di fondo possono influenzare l’esperienza utente.

L’uso di ambienti immersivi e AR implica la gestione di grandi quantità di dati sensibili, come progetti CAD dettagliati e modelli di impianti produttivi. Questo solleva problematiche legate alla sicurezza informatica e alla protezione della proprietà intellettuale. Le aziende devono garantire che i dati condivisi negli ambienti immersivi siano protetti da accessi non autorizzati e che le piattaforme utilizzate rispettino gli standard di sicurezza richiesti per il settore industriale.

Un’altra barriera è la necessità di formare il personale all’uso di queste nuove tecnologie. L’uso e l’implementazione di soluzioni di progettazione immersiva richiedono competenze specifiche, e le aziende devono investire in programmi di formazione per garantire un utilizzo efficace di tali strumenti.

Conclusioni

L’integrazione della progettazione immersiva e della realtà aumentata nell’ingegneria sta trasformando il modo in cui vengono concepiti, testati e ottimizzati i prodotti e i processi produttivi. Queste tecnologie offrono un nuovo approccio alla progettazione, rendendo l’interazione con i modelli digitali più intuitiva e immediata. La possibilità di visualizzare e modificare i progetti in ambienti virtuali consente di ridurre il numero di prototipi fisici e di accelerare i tempi di sviluppo, con un impatto potenzialmente positivo sia sull’efficienza operativa che sulla sostenibilità dei processi.

Nonostante le sfide menzionate in precedenza, l’evoluzione delle tecnologie immersive porterà miglioramenti significativi nei prossimi anni: l’hardware diventerà più leggero e performante, riducendo i problemi di latenza e migliorando il comfort d’uso, e, grazie alla crescente interoperabilità, tra i nuovi strumenti e software “tradizionali”, l’integrazione diventerà più fluida e meno impattante.

L’impatto di queste tecnologie non si limiterà all’efficienza dei processi industriali, ma influenzerà anche la sostenibilità della produzione. La possibilità di testare virtualmente un prodotto prima di realizzarlo riduce il consumo di materiali e minimizza gli sprechi. La collaborazione tra team distribuiti, resa possibile dagli ambienti virtuali condivisi, limiterà la necessità di spostamenti fisici, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive. Le aziende che sapranno integrare queste tecnologie nei loro processi potranno ottenere un vantaggio competitivo significativo, migliorando la qualità dei prodotti e ottimizzando l’intero ciclo di sviluppo. Il futuro della progettazione è immersivo e queste tecnologie sono destinate a diventare strumenti indispensabili per l’innovazione industriale.

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